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Il trattamento intensivo a base di Insulina non appare influenzare la mortalità tra pazienti con malattia critica


L’iperglicemia è associata a un aumento della mortalità in pazienti con malattia critica.
Studi clinici randomizzati su trattamenti intensivi a base di Insulina sono giunti a conclusioni discordanti sulla mortalità e sull’aumento dei tassi di ipoglicemia grave.

Ricercatori dell’University of British Columbia a Vancouver in Canada, hanno effettuato una meta-analisi per verificare l’influenza del trattamento insulinico intensivo, rispetto a quello convenzionale, sulla mortalità e sulla ipoglicemia grave nelle unità di terapia intensiva.

Nella meta-analisi sono stati inclusi anche i dati dello studio NICE-SUGAR ( Normoglycemia in Intensive Care Evaluation - Survival Using Glucose Algorithm Regulation ).

Sono stati analizzati 26 studi clinici per un totale di 13.567 pazienti.

Tra i 26 studi che hanno riportato dati relativi alla mortalità, il rischio relativo aggregato di morte con il trattamento insulinico intensivo rispetto a quello convenzionale è stato di 0.93.

Tra i 14 studi con dati relativi all’ipoglicemia il rischio relativo aggregato con la terapia insulinica intensiva è stato di 6.0.

Il ricovero presso l’unità di terapia intensiva è risultato essere un fattore capace di influenzare l’esito: i pazienti nei reparti di terapia intensiva chirurgica sono apparsi trarre beneficio dal trattamento insulinico intensivo ( RR=0.63 ) al contrario di quanto osservato per i pazienti in unità di terapia intensiva di altri reparti ( unità di terapia intensiva medica: RR=1; unità di terapia intensiva mista: RR=0.99 ).

I differenti target della terapia insulinica intensiva ( livello di glicemia uguale o inferiore a 6.1 mmol/L contro uguale o minore di 8.3 mmol/L ) non hanno influenzato la mortalità o il rischio di ipoglicemia.

In conclusione, il trattamento intensivo con Insulina aumenta in modo significativo il rischio di ipoglicemia e non porta nessun vantaggio in termini di sopravvivenza generale nei pazienti con malattia critica.
Tuttavia, questo tipo di trattamento potrebbe portare benefici ai pazienti ricoverati presso le unità di terapia intensiva chirurgica. ( Xagena2009 )

Griesdale DE et al, CMAJ 2009;180: 821-827


Farma2009


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