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Amido idrossietilico 130/0.42 versus Ringer acetato nella sepsi grave


L’Amido idrossietilico è ampiamente utilizzato per la rianimazione con infusione di liquidi nelle Unità di terapia intensiva ( UTI ), ma la sua sicurezza e la sua efficacia non sono state stabilite in pazienti con sepsi grave.

In uno studio multicentrico, a gruppi paralleli e in cieco, pazienti con sepsi grave sono stati assegnati in maniera casuale a rianimazione con infusione di liquidi nel reparto di terapia intensiva a base di Amido idrossietilico 130/0.42 ( Tetraspan ) al 6% o Ringer acetato a una dose fino a 33 ml per chilogrammo di peso corporeo ideale al giorno.

La misura di esito primario era il decesso o l’insufficienza renale allo stadio terminale ( dipendenza dalla dialisi ) a 90 giorni dopo la randomizzazione.

Degli 804 pazienti sottoposti a randomizzazione, 798 sono stati inclusi nella popolazione per intention-to-treat modificata.

I due gruppi di intervento avevano caratteristiche basali simili.

A 90 giorni dopo la randomizzazione, 201 dei 398 pazienti ( 51% ) assegnati ad Amido idrossietilico 130/0.42 erano deceduti, rispetto a 172 dei 400 pazienti ( 43% ) assegnati a Ringer acetato ( rischio relativo, RR=1.17; P=0.03 ); 1 paziente in ciascun gruppo ha mostrato insufficienza renale allo stadio terminale.

Durante i 90 giorni, 87 pazienti ( 22% ) assegnati ad Amido idrossietilico 130/0.42 sono stati trattati con terapia di sostituzione renale versus 65 pazienti ( 16% ) assegnati a Ringer acetato ( RR=1.35; P=0.04 ) e 38 pazienti ( 10% ) e 25 pazienti ( 6% ), rispettivamente, sono andati incontro a sanguinamento grave ( RR=1.52; P=0.09 ).

I risultati sono stati supportati dalla analisi multivariata, con aggiustamenti per fattori di rischio noti per decesso o danno renale acuto al basale.

In conclusione, pazienti con grave forma di sepsi, assegnati a rianimazione con infusione di Amido idrossietilico 130/0.42, hanno mostrato un aumento del rischio di decesso a 90 giorni e una maggiore probabilità di aver bisogno di terapia di sostituzione renale, rispetto a quelli trattati con Ringer acetato. ( Xagena2012 )

Perner A et al, N Engl J Med 2012; 367: 124-134

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