Emergenze Mediche
Aggiornamento in Medicina
È stata valutata l'associazione tra ventilazione meccanica a volume limitato e pressione limitata ( polmone-protettiva ) e la sopravvivenza a 2 anni nei pazienti con danno polmonare acuto.
Uno studio di coorte prospettico svolto presso 13 Unità di Terapia Intensiva ( UTI ) di quattro ospedali di Baltimora, Maryland ( Stati Uniti ), ha coinvolto 485 pazienti ventilati meccanicamente con danno polmonare acuto.
La principale misura di esito era la sopravvivenza a 2 anni dopo l'insorgenza di danno polmonare acuto.
Lo studio ha riguardato 485 pazienti per un totale di 6.240 impostazioni ammissibili del ventilatore, misurate due volte al giorno ( media di 8 impostazioni del ventilatore ammissibili per paziente, il 41% delle quali conforme alla ventilazione protettiva del polmone ). Di questi pazienti, 311 ( 64% ) sono deceduti entro 2 anni.
Dopo aggiustamento per la durata complessiva della ventilazione e altre covariate rilevanti, ogni impostazione supplementare del ventilatore aderente alla ventilazione protettiva del polmone è stata associata a una diminuzione del 3% del rischio di mortalità nell’arco di 2 anni ( hazard ratio, HR=0.97, P=0.002 ).
Rispetto all’assenza di adesione, la riduzione stimata del rischio assoluto di mortalità in 2 anni per un paziente prototipo con il 50% di aderenza alla ventilazione protettiva del polmone è stata del 4.0% ( P=0.012 ) e con il 100% di aderenza è stata del 7.8% ( P=0.011 ).
In conclusione, la ventilazione meccanica polmonare protettiva è risultata associata a un sostanziale beneficio di sopravvivenza a lungo termine per i pazienti con danno polmonare acuto.
Un maggiore utilizzo di ventilazione polmonare protettiva nella pratica clinica di routine potrebbe ridurre la mortalità a lungo termine nei pazienti con danno polmonare acuto. ( Xagena2012 )
Needham DM et al, BMJ 2012; 344: e2124
Med2012 Pneumo2012