La sincope rimane un problema per i medici del Dipartimento di Emergenza a causa della difficoltà nel valutare il rischio di futuri eventi avversi.
L’obiettivo di una meta-analisi è stato quello di stabilire l'incidenza e l'eziologia di eventi avversi, nonché dei predittori, nei pazienti con sincope pervenuti al Pronto Soccorso.
Gli eventi avversi sono stati definiti come incidenza di morte o di ricovero e procedure interventistiche a causa di aritmie, cardiopatia ischemica o malattia valvolare.
L’analisi ha riguardato 11 studi.
L’analisi di dati aggregati ha mostrato che il 42% dei pazienti sono stati ricoverati in ospedale.
Il rischio di mortalità è stato del 4.4%; l’1.1% ha presentato un’eziologia cardiovascolare.
Un terzo dei pazienti è stato dimesso senza una diagnosi, mentre la diagnosi più frequente era sincope situazionale, ortostatica o vasavagale nel 29%.
Nel 10.4% dei pazienti è stata diagnosticata la malattia cardiaca, il tipo più frequente era rappresentato dalla bradiaritmia ( 4.8% ) e dalla tachiaritmia ( 2.6% ).
Le palpitazioni che precedono la sincope, la sincope da sforzo, una storia di insufficienza cardiaca o di cardiopatia ischemica, e l’evidenza di sanguinamento sono risultati essere i più potenti predittori di un esito non-favorevole.
In conclusione, la sincope è associata a un alto rischio di mortalità, principalmente correlata a malattie cardiovascolari. ( Xagena2011 )
D’Ascenzo F et al, Int J Cardiol 2011; Epub ahead of print
Cardio2011 Med2011